Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
Esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!
Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
Non conosco inizio più solenne, famoso e usurato, ma non sono riuscito a trovarne uno più calzante e attuale di questo.
L’essere nel mezzo del cammino della vita è una speranza dal punto di vista anagrafico (significherebbe vivere fino a 82 anni), ma la vedo più come condizione esistenziale, sia personale che collettiva, soprattutto se letta insieme alla paura e allo smarrimento di trovarsi in una selva oscura. È una metafora perfetta della crisi che stiamo vivendo !
Crisi non solo economico finanziaria ma anche morale, spirituale, sociale. Eppure se questo tempo, come del resto ogni tempo, non diviene nostro passa senza portare frutto. Dobbiamo fare “nostra” la crisi per cogliere in essa i segni dei tempi, per fare un bilancio del passato e orientare il presente verso un futuro migliore. Lo stesso Dante parla
del ben ch’i’ vi trovai
Matteo nel raccontare una parabola di Gesù scrive
“Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio” (Mt 13,30)
È nella crisi che dobbiamo trovare le opportunità di crescita e di cambiamento positivo delle nostre vite, ma credo occorra il coraggio di abbandonare le proprie certezze, grandi o piccole che siano, di mettersi in discussione e di farlo con tutte le strutture che fino ad oggi abbiamo costruito!
“Coraggio, alzati, ti chiama! Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.”(Mc 10,49-50)
Coraggio, abbandono, disponibilità, sono le virtù necessarie per riacquistare la vista nella nebbia della crisi a tutti i livelli, da quello personale a quello comunitario.
È visto che il primo articolo del mio blog nasce il primo giorno di questo nuovo anno (oltre ad iniziare il viaggio affidandolo alla materna protezione di Maria, Madonna degli Scout avrei detto in altri tempi) vorrei trasformarlo in un augurio per me e per tutti: che questo nuovo anno segni un nuovo inizio per le nostre vite e le nostre società, un inizio fondato sul coraggio, l’abbandono e la disponibilità a farsi discepoli.
La pace sia con voi!
Auguri e buona strada!